Studio riconversione cave

Con l’entrata in vigore della Legge regionale 12 dicembre 2017, n.34 (“Integrazioni alla legge regionale 5 dicembre 2008, n.31 (Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale). Norme per la mitigazione degli effetti delle crisi idriche nel settore agricolo, per la difesa idrogeologica e per la riqualificazione territoriale”) viene introdotta la possibilità di utilizzare le cave dismesse o comunque non più utilizzate come bacino di accumulo di acque meteoriche o di laminazione delle piene.

In particolare l’art. 91 quater stabilisce che la Giunta regionale, dopo aver definito le aree dei Comprensori di bonifica e irrigazione nelle quali è necessario integrare la risorsa idrica, “individua gli ambiti già previsti nei vigenti piani provinciali delle cave, nonché le cave esaurite, dismesse o abbandonate non ricomprese nei piani provinciali delle cave e non già recuperate, potenzialmente idonei alla realizzazione di bacini idrici per l’accumulo di acque meteoriche o di acque di laminazione delle piene, da destinare all’uso irriguo o alla difesa idrogeologica anche mediante la realizzazione di idonei collegamenti idraulici alla rete scolante naturale”.

Regione Lombardia si è avvalsa del supporto tecnico-specialistico di ANBI Lombardia per l’individuazione delle aree nelle quali è necessario integrare la risorsa idrica per l’irrigazione e/o laminare le piene dei corsi d’acqua e delle cave potenzialmente idonee a tali scopi.

La definizione delle aree a frequente scarsità idrica è stata effettuata basandosi sulle evidenze dei Piani comprensoriali di bonifica, irrigazione e territorio rurale e sulle segnalazioni giunte all’Osservatorio permanente per gli utilizzi idrici nel distretto idrografico del fiume Po da parte dei Consorzi di bonifica. All’interno e nelle vicinanze di queste aree è dunque necessario individuare le cave maggiormente idonee alla riconversione.

Le aree in cui sono necessari interventi di difesa idrogeologica sono state, invece, individuate a partire dai dati disponibili nel Piano di Gestione Rischio Alluvioni del Distretto idrografico del Po (PGRA-PO 2015). Il Piano individua le aree potenzialmente interessate da eventi alluvionali con diversi livelli di pericolosità e per quattro diversi ambiti territoriali. Tali dati sono stati ripresi e in alcuni casi aggiornati dai Consorzi di bonifica che li hanno resi disponibili all’interno dei rispettivi Piani comprensoriali di bonifica.

L’insieme delle aree a frequente scarsità idrica e delle aree a rischio alluvioni corrisponde ai territori dove si è focalizzata prioritariamente la ricerca di cave idonee per la raccolta e lo stoccaggio delle acque meteoriche o di laminazione.

In questa mappa interattiva vengono presentate le cave dismesse e ancora in attività individuate nello studio condotto da ANBI Lombardia.

LEGENDA

Cave dismesse prioritarie per la conversione (n°18)
Cave dismesse di interesse generale (n°52)
Cave attive di interesse per una futura conversione (n°54)
 Aree a frequente scarsità idrica
 Aree ad elevata pericolosità di alluvione per il Reticolo Principale
 Aree ad elevata pericolosità di alluvione per il Reticolo Secondario di Pianura

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